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COSA SONO LE ROBINIE?
Ovvero: una giornata con tuttoslot
By Marco Belladonna

LE ROBINIE

La fervida e forse perversa mente del nostro Jurassico Slotzilla ha creato questo nuovo romanzo dedicato alla giornata al centro commerciale "Le Robinie". A mio modesto parere un romanzo da leggere tutto d'un fiato, tanto è coinvolgente e divertente.
Massimo Cellini

Prefazione dell’autore: Questo raccontino è postato nella sezione “Forum principale” non per superbia o vanagloria dello scrivente ma perchè tratta come argomento Massimo,cioè il “principale” di Tuttoslot.
Non poteva comunque essere nella sezione “Off-Topic” perchè tratta di slot e quindi,più topic di così.....
Ma non poteva nemmeno essere nella sezione “Eventi “perchè non tratta dell’evento di per se stesso,ma dei suoi effetti collaterali imprevisti edimprevedibili.
Comunque, cari moderatori, amministratori, vice amministratori e vice moderatori, moderatori supplenti,onorari,annessi e connessi,se non vi piace dove esso è sito spostatelo dove accidenti volete e amici come prima,anzi,più di prima.

Svolgimento:
Correva la mattina del 25 ottobre dell’anno domini 2009,mi sveglio come di consueto ad un’ora per me decente guardo l’orologio e faccio “ Ah però sono le nove!”.
Mi fa eco alle spalle mia moglie,che pensavo assopita ed invece vigile ed attenta ribadisce:
”Eh no caro mio,sono le otto perchè non c’è più l’ora legale”.
“Ah è vero” replico “da oggi c’è l’ora illegale,si cambia”.
“Solare”fa mia moglie “solare,si dice...solare,non illegale” .
“Ma scusa”faccio “se si esce dalla legalità,in questo caso dell’ora,per evidente analogia si entra nella illegalità,quindi appunto per precisione,che c’entra il sole?
E’ come la storia al bar del caffè liscio,che diamine significa liscio?
Perchè c’è anche un caffe ruvido?”.
“Magnifico” fa mia moglie “siamo svegli da 18 secondi e già attacchi con le tue dissertazioni filosofico-ergonomiche;quasi quasi prendo il passaporto,vado in aeroporto e mi imbarco sul primo aereo per il Tibet dove ci rimango sette anni come Brad Pitt,così intanto ti puoi fare tutte le storie che vuoi sullo scibile umano”.
“No No,va bene lasciamo perdere”dico per sdrammatizzare”ma visto che è un’ora decente che ne dici se andiamo a fare una gitarella vicino a Brescia dove un carissimo amico fa una dimostrazione di slot car presso un centro commerciale?”.
Sarà perchè l’essere femminile è particolarmente affascinato dal suono del binomio “centro -commerciale”,sarà perche il sole che filtra dalla finestra unito alle sillabe gi-ta-rel-la intriga un pochino,fatto sta che la consorte assi inaspettatamente,vista la sua totale e genetica indifferenza per le piste elettriche in scala,risponde “si può fare!”.
Fantastico,penso,sarà l’occasione per conoscere vivo/live il buon Massimo Cellini.
Ci sentiamo da anni al telefono,scambiamo pareri sui più disparati argomenti,ci scriviamo regolarmente disquisendo su tutto e tutti,commentando episodi e personaggi che circondano ed in alcuni casi,per fortuna limitati,inquinano lo slot in tutte le sue sfaccettature,però non ci siamo mai incontrati dal vivo.
Incredibile ma vero,grazie alla vicinanza dell’evento organizzato da tuttoslot ad appena 85 km.da Verona oggi ci sarà l’opportunità di conoscerci di persona e scambiare 4 o 5 mila chiacchere.
Apro il collegamento internet e leggo sul sito“ Le piste Tuttoslot al Centro Commerciale Le Robinie, Verolanuova (BS) via delle Robinie”.
Sono immediatamente assalito da un dubbio.
Robinie? Robinia? Chi era costei?
Viene subito in mente il buon Alex Manzoni ed il suo Carneade,ma mentre nel caso di Don Abbondio sicuramente si trattava di un “tizio”,qua il dubbio è nettamente più grande.
Sfoglio nella memoria episodi che mi riportino a questo enigmatico nome.
Il ratto delle robinie? No,non può essere,mai più gli antichi romani pur essendo a corto di gnocche si facevano circa 550 chilometri fino a Brescia per recuperarne qualche camionata.
Ci sono,potrebbe essere la gemella di Robin Hood,Robinia Hood.......ma no anche questo non quadra,il centro commerciale l’avrebbero fatto a Nottingham e non a Verolanuova nella sperduta campagna del bresciano.
Cosa sarà o chi sarà mai una Robinia?
Voi potreste obiettare immediatamente:
”Che te ne frega?Vai a quel benedetto centro commerciale e falla finita”,ma siccome la curiosità è donna e con il cognome che mi ritrovo non posso far finta di niente,urlo a mia moglie che è dall’altro lato della casa:
“Tesoro,cos’è o chi è una robinia?”.
“Cominciamo bene”replica da lontano la consorte”se partiamo all’alba con i soliti dubbi inutili dell’essere e del divenire,ora di sera siamo fritti.
Ma non sei tu quello che sa sempre tutto?
Comunque,se non puoi vivere senza saperlo telefona a casa al signor Treccani,che quello sa la sua enciclopedia a memoria e ti risolve l’arcano”.
Archivio momentaneamente il quesito e mi dedico a programmare il navigatore per raggiungere il fantomatico shopping center.
Inserisco Verolanuova,fin qui tuto a posto,inserisco via delle Robinie,premo il tasto “fatto” e incredibilmente al posto della mappa sullo schermo del navigatore compare a caratteri cubitali la scritta “CHE COSA DIAMINE SONO?”.
Resto sbigottito,ma non mi perdo d’animo e riprovo ad inserire tutti i dati,ripremo “fatto” e......sullo schermetto si visualizza “MAI SENTITE!”.
Comincia a venirmi qualche dubbio su chi programma le ROM e RAM di questi aggeggi infernali,vuoi mai che qualche comico di Zelig di giorno lavora alla Garmin od alla Tom Tom?
Ma non demordo,cerco di aggirare l’ostacolo partendo da “punti di interesse”,trovo “centri commerciali” e fin qui tutto ok,inserisco “Le Robinie” ,”fatto” e sullo schermetto ormai malefico appare “LASCIA PERDERE!”.
“Caraaaa!!” grido a mia moglie “non è che il navigatore per caso è caduto nel vino o nella birra ultimamente?”.
“No” fa lei “però sono quattro giorni che lo vedo riposto a fianco dei liquidi maleodoranti e nauseabondi che usi per trattare le gomme,e visto le frasi sconclusionate che dici tu dopo averne respirato i vapori per pochi minuti,può essere che dopo un periodo così lungo di esposizione agli stessi il povero navigatore sia andato in malora”.
La cosa potrebbe avere una logica,ma siccome in confronto alla mia testa il marmo di Carrara sembra burro Galbani esposto allo scirocco non mi arrendo.
Cerco su googlemap il luogo dove c’è l’evento Tuttoslot,e pur non comparendo via delle Robinie,inserisco nel navigatore il nome di via più vicina al segnalino che identifica il fantomatico ed occulto centro commerciale.
Compare finalmente la mappa,si può andare.
Ci mettiamo in viaggio sulla autostrada A 4 verso Brescia ad una velocità terrestre in quanto l’autostrada in questione è disseminata del cosiddetto sistema Tutor e qui tutte le volte che la percorro faccio una riflessione.
Ma Tutor di che?
Se tutor deriva da tutore o tutela,dal momento che le uniche persone tutelate in Italia sono i delinquenti ed i politici corrotti,chi accidenti tutela questo qui?
Forse,osservando che ogni tanto qualche auto mi supera con 50 km/h di scarto,vuoi mai che esista una banca dati con le targhe delle auto di proprietà delle due categorie sopracitate e quelli possono andare alla velocità che gli pare,mentre noi poveri uomini comuni non possiamo superare i 130?
Altro che tutor,meglio sarebbe chiamarlo “Sistema Damocle” assai più verosimile.
Per chi non conosce la storiella del buon Damocluzzo alla corte di Dionigi primo di Siracusa se la vada a leggere,ma comunque è veramente come avere qualcosa di sospeso sulla testa;se vai a 136,5 km/h tutto bene, a 137....BUM!! una mazzata tremenda,una multa in grado di dissestare il bilancio del 93 % delle famiglie italiane ovviamente compresa la mia .
Bel tutore insomma.
Mentre cogito in silenzio queste teorie,mia moglie di fianco a me fa: “Mi raccomando vai piano,ricordati che c’è il tutor”.
“Damocle,non tutor” replico.
Lei mi guarda per un paio di secondi e dice:” Lo sapevo,hai trattato le gomme delle Mosler anche stamattina vero??”.
Il viaggio scorre tranquillo fino all’uscita dall’autostrada dove faccio entrare in funzione quello spiritosone del navigatore satellitare.
“Gira di qua” “vai a destra” “vai piano pensa a me”,entriamo nel comune di Verolanuova,”gira a sinistra”,giro ed entro in un cortile privato dove lo stesso navigatore conclude “arrivati a destinazione”.
Io e mia moglie ci guardiamo in silenzio.
“Che faccio?” esordisco “getto questa inutile macchinetta dal finestrino o cosa?”
“Ma no” fa lei molto più paziente e riflessiva del sottoscritto”spegnilo pure che chiediamo a qualcuno l’indicazione per il centro Le Robinie e vedrai che in qualche modo lo troviamo”.
Iniziamo a girare per il paese ma di abitanti.....nemmeno l’ombra.
Gira e rigira comincio a chiedermi dove sia il problema,sono le 12 e mezza,non le tre e mezza di notte,dov’è la cavolo di gente?
Ad un certo momento scorgo in lontananza un tizio su una bicicletta .
“Diamine,un indigeno” annuncio a mia moglie”raggiungiamolo presto”.
Mi affianco al solitario ciclista ed esordisco:
“Mi scusi,per il centro commerciale Le Robinie dove si va?”
“Ma non è a Verolanuova sa,è a Cadignano” fa lui.
“Ma guardi”ribatto “ho letto su internet che è a Verolanuova”.
“ Ma dove l’ha letto scusi?!?”
“ L’ho letto sul sito di tuttoslot”.gli confermo.
Ma lui mi guarda con disprezzo e fa “E lei si fida di un sito porno? Ma perfavore!”
“Ma veramente non è un sito porno,è un sito di macchin...........”
Non faccio in tempo nemmeno a finire la frase che l’indigeno gira la bici di 180 gradi e si allontana esattamente nella direzione da cui proveniva.
Io e mia moglie ci guardiamo sbigottiti ed esclamiamo all’unisono:”Bho?!?”.
Ricomincia la ricerca nella campagna di qualche altro sperduto essere vivente possibile indicatore di centri commerciali.
Niente,non un cartello,non una persona ma all’orizzonte,miracolo,c’è un tizio che vaga per il paese deserto.
Affianco anche lui,ed inizio il botta e risposta:
“Mi scusi,per il centro commerciale Le Robinie?”
“Non è qui,e a Cadignano”.
“Mi scuso, ma ho letto che doveva essere a Verolanuova,cioè dove ci troviamo io e lei adesso”
“Ah si? e chi glielo ha detto?”
“L’ho letto sul portale Tuttoslot”
“Pervertito!” fa il tizio,e girandosi su se stesso inizia a correre anche lui nella direzione contraria a quella da dove proveniva.
Io e mia moglie guerdndo il tizio che sparisce all’orizzonte sembriamo recitare un corto di Aldo Giovanni e Giacomo dal momento che riguardandoci l’un l’altra l’unica cosa che riusciamo a proferire è: “Non ci posso credere!!!”.
Ma siccome ormai siamo a toppo poco dalla meta non ci si può arrendere proprio adesso.
Riprendiamo la affannosa ricerca di esseri viventi e più per miracolo che per fortuna ,dopo diverso tempo e vari litri di benzina,scorgiamo un signore all’interno di un auto parcheggiata.
Lo affianco e tiro giù il finestrino.
“Mi scusi!”
Anche lui abbassa il finestrino.
“Mi saprebbe dire dove si trova il centro commerciale Le Robinie?”.
E lui:”guardi che è da tutt’altra parte,è a Cadignano”.
“Ma io ho letto che è a mmmmmm.....”
Mia moglie mi tappa la bocca e guardandomi in modo truce mi bisbiglia:
“Stai zitto e lascia fare a me se non vuoi che giriamo ancora per questo deserto dei Tartari per mesi e mesi”.
Si gira sorridendo verso il tizio nell’auto e gentilmente gli dice:
“Lo spieghi pure a me percortesia,mio marito oggi ha un’otite perforante e non sentirebbe nulla delle indicazione che lei gli darebbe”.
Il tizio mi riguarda e seppure convinto a non più del 50/55%,inizia a spiegare mia moglie la strada per raggiungere il fantomatico centro. “Giri di qua,poi di su,poi giù di là ecc.ecc.”
Partiamo seguendo le indicazioni e dopo tre o quattro rotonde sperse in mezzo ai campi scorgiamo finalmente un cartello con la scritta “centro commerciale”.
“Non può essere” dico a mia moglie.
”E’ un cartello messo in quel posto da qualche burlone autoctono,sono tre chilometri che giriamo in questa stradina tuttecurve in mezzo a questa landa desolata e non si vedono case all’orizzonte,e poi scusa come ce la portano qui la merce ad un centro commerciale ?”
“Perchè?” chiede lei.
“Semplice,passano a malapena due auto affiancate,e se si deve usare un camion per le consegne bisogna chiamare la Polizia Locale ed interdire il passaggio ad ogni altro mezzo,altrimenti un auto od un camion che si incontrassero devono fare marcia indietro per chilometri e chilometri.
L’alternativa sarebbe usare corrieri che adoperano solo Ape Piaggio sullo stile dell’isola di Ischia,ma visto il costo degli autisti lo riterrei poco produttivo”.
Incredibilmente dopo la settantaquattresima curva compare come per magia un edificio in mezzo ai campi.
“Orca” esclamo “una vera cattedrale nel deserto!”.
Entriamo nel parcheggio dove ci sono posti per almeno 21.000 auto,lo stadio di San Siro glielo invidierebbe.
Dal momento che la nostra è la quarta auto esistente nel suddetto inutile parking,mia moglie osserva:
“E’ chiuso,ti hanno tirato un bidone”
Ed invece con nostro stupore entriamo in questo centro grande come Piazza San Pietro e vediamo che all’interno ci sono ben 22 o 23 persone in uno spazio creato per 22 o 23mila,incredibile!
Finalmente approdati nel centro commerciale,entriamo e mi metto a cercare qualcuno con la fisionomia del buon Massimo,almeno da quello che la mia mente ha memorizzato delle varie foto su Tuttoslot.
Vicino alla pista c’è un distinto ragazzotto con una folta capigliatura da rasta,no! non può essere lui,a memoria ha sicuramente meno capelli del tizio in questione.
Giro,e rigiro e finalmente scorgo un volto conosciuto:Udokuoio,simpatico bresciano che ho conosciuto mesi prima al model expo di Verona,per cui per analogia il tizio che lo accompagna è....nientepopodimenoche......Massimo.
“Salve” esclamo tendendo la mano “siete quelli delle pistine elettriche?”
Mi guardano impietriti......”No perchè mia moglie voleva sapere se con queste diaboliche piste ,visto che vanno ad elettricità,si prende la scossa o cosa..”.
Udo mi riconosce e mi introduce al buon Massimo:
“Questo è slotzilla Max,il famoso logorroico commentatore sensazionaldoppiosensitico del forum”.
Finalmente conosco Massimo Cellini,uno dei miei idoli in assoluto.
Il Tutor dello slot,altro che lo stupido sistema autostradale che tutela solo le tasche dello stato e cioè di chi cerca tutte le volte di entrare in una qualsiasi backdoor del nostro portafogli.
Egli è il vero Tutor,l’uomo che sulle pagine del sito che ha creato redarguisce,ammonisce,ammansisce,pulisce,nitrisce(?!?),ammutolisce, tornisce,impreziosisce ed in casi estremi espellisce (lo so non è corretto,ma ormai avevo preso l’invito con questa rima e che faccio?La mollo proprio all’ultimo?).
Massimo è persona solare e simpaticissima,insomma uno che oltre a far parte delle Forze dell’ordine conosce alla perfezione l’ordine delle forze.
Praticamente è uno che come diceva il mio buon nonno:
“Quando nella vita sei esperto in tutto,ed anche nel contrario di tutto.....sei a posto!”.
Il Max gestisce questo compleanno del grande e deserto centro commerciale con l’aiuto del fido Udokuoio (nick che nemmeno lui sa capire,ma che è così assonante che una volta creato non si può nè distruggere nè abbandonare).
Per chi non lo conosce Udokuoio è un vero geniaccio dell’informatica,uno di quelli al quale voi date il vostro computer con sistema operativo “Windows” e lui in pochi smanettamenti ve lo trasforma in “Doors”,in primis perché sostiene che così il computer prende più aria e luce e funziona meglio,e poi tanto per dimostrare al buon Bill Gates e soci che il loro “gioiellino”può essere rigirato come un calzino perchè : in ogni emisfero/se trovi un uomo vero/che vuol tirargli un pero/ la “safety” è uguale a zero.
Non si necessita di inutili lauree alla Silicon Valley,basta essere svegli.
Sue le frasi “Datemi una porta USB e vi solleverò il mondo” (una volta bastava una leva) e “Il mio regno per un mouse” (in questo caso il nostro Udo si rivela assai più furbo di Riccardo III d’Inghilterra che lo voleva scambiare per un cavallo,in quanto un mouse non lo devi nutrire finchè campa e soprattutto strigliare tutti i santi giorni).
In due parole un vero slot-hacker.
Con il buon Massimo si sviscerano vari argomenti slottistici e no,fino ad arrivare alla spiegazione di questo strano ed enorme centro commerciale,un parcheggio con 23000 posti auto e 3 auto presenti,un ipermercato con 25 casse di cui una sola aperta e deserta,44 negozi di cui 40 chiusi e vuoti.
“E’ il secondo anno che veniamo” Dice Max “ la speranza è far conoscere il posto con questi eventi,ma sembra ci vorrà più tempo del previsto”.
Comunque la problematica principale dell’evento mi spiegano i due,è la gestione dei concorrenti.
“In che senso?” domando.
“Semplice” risponde il buon Massimo “siccome la zona dell’hinterland bresciano è ad alta densità di extra-comunitari,ci troviamo a dover inserire nel computer nomi talmente complessi da richiedere molto più tempo per la scrittura degli stessi che per lo svolgimento della garetta stessa”.
“ Ma figurati” faccio io “e che sarà mai?”.
Guardo la lista dei concorrenti che hanno già corso e leggo testualmente:
Mtumgomdo
Carlo
Kumaratunigaratne
Etsukolinpiao
Piero
Abdelassanazizhamdi
Karidnaratnendinghe
Mi stoppo immediatamente......
“Vabbè Massimo,scusa,ritiro l’ultima frase”.
Avevo sottovalutato la situazione.
“Adesso hai capito Marco,sono solo due giorni da trascorrere in questa cattedrale nel deserto,ma giorni pieni,anzi,mooolto pieni.
Sono le 14 e 30 e si riparte con le garette del pomeriggio,quattro bambini accorrono alle postazioni dei pulsanti li impugnano e Massimo si rimette il microfono da dj ed alza il volume:“Pronti per un altra serie di gare!” annuncia alla folla di parenti e genitori che orgogliosamente aspettano di vedere i loro figlioletti impegnati con questa meraviglia della scienza e della tecnica che è una pista di slot.
Due graziose e simpatiche ragazze aiutano Massimo e Udo nelle assistenze con una maestria inimmaginabile da ognuno di voi.
Queste due bellezze sempre sorridenti ripongono in pochi millesimi di secondo le auto in corsia,e non sarebbe niente se non si aiutassero a volte con delle pinnze meccaniche con le quali voi riuscireste a malapena ad afferrare una di queste Clio dopo 40 minuti di inutili tentativi.
Le guardo e cogito “ E pensare che io mi sono cuccato per anni le assistenze di Maxpayne che regolarmente ti rimetteva tutte le volte l’auto nella corsia sbagliata ed in senso rovescio”.
Strana la vita.
Massimo con il microfono ad alto volume si rivolge ai concorrenti in ordine di corsia:
“In corsia blu abbiamo..........”
“Tino” risponde il primo concorrente.
“In corsia gialla c’è.............”
“Lino” risponde il secondo.
“In corsia bianca invece abbiamo........”
“Pino” grida il bambino corrispondente alla corsia in questione.
Massimo resta un attimo perplesso e per sdrammatizzare la coincidenza esclama nel microfono: “Siete parenti?”
“NO!” rispondono all’unisono i tre bambini “mai visti prima”.
Piano piano Massimo sposta il microfono dalla bocca,mi si avvicina e mi fa nell’orecchio:”Marco sei sicuro che non siamo su una candid.camera?”.
“Non credo” replico io”prova a guardare il quarto bambino/pilota”.
Massimo si gira di scatto ed inquadra il bambino con in mano il pulsante della quarta corsia,il colore della carnagione non lascia adito a dubbi,l’origine chiaramente indostana del bambino preannuncia complicanze,per cui l’affare si complica e con esso sicuramente anche i nomi.
Si rimette il microfono a posto e annuncia con aria preoccupata alla folla:
“E tu caro bambino in corsia rossa invece ti chiami............”
“Wickremasingherandavashna” risponde il simpatico bambino.
“Perfetto,siamo a posto” pensa il buon Massimo,ma poi recuperato un certo aplomb mi si riavvicina e risussurra nell’orecchio :
“Bhe,non è andata poi così male perchè mediando i primi tre con l’ultimo ci stiamo dentro.
Pensa se mi capitavano quattro con nomi della tipologia dell’ultimo ragazzino,esaurivo la Ram del computer vanificando la classifica e quindi l’evento”.
Comunque rivolgendosi al buon Udokuoio,genio del software posizionato a fare assistenza sul lato opposto della pista, gli fa cenno con la mano di accorrere alla postazione computer.
Il buon Udo accorre prontamente e domanda “Che c’è Massimo?”.
“Abbiamo un problema” gli risponde lo stesso “un concorrente ha il nome lungo come i primi due capitoli del Codice Da Vinci,come accidenti facciamo ad inserirlo nella casella di wincrono?
Alberto Elli che ha disegnato il software ha si previsto il suo uso in tutto il mondo,ma non con concorrenti con il nome che è uno scioglilingua pakistano”.
“Nessun problema” fa lo slot- hacker Udo “faccio io!”.
Ed in effetti ecco per incanto che il nome (che il bambino in questione deve ripetere 32 volte a Massimo per farlo scrivere correttamente)si sistema nella casella della corsia rossa.
Si può partire per la garetta.
“Dopo due giri in testa Lino,seguito da Pino e Tino ed a breve distanza da........dal quarto concorrente”,annuncia un trafelato Massimo.
Le auto tagliano il traguardo dopo 8 giri e Massimo annuncia la classifica mentre parenti ed amici applaudono.
“ Abbiamo la classifica finale con ben quattro concorrenti raggruppati in soli quattro giri!”.
Azz...penso,i concorrenti sono solo quattro ed i giri della gara otto,ma quanto la racconti bella Massimo,praticamente il 100% dei piloti nel 50% della gara,forte ‘sto amministratore di Tuttoslot.
“Ed ecco la classica finale,primo Lino seguito da Tino,terzo Pino e quarto classificato......”Massimo dà una occhiata approfondita al computer e conclude ”quarto classificato il bravo Wickre”.
Il bambino di origine asiatica ripone il pulsante,si avvicina a Massimo e gli dice:
”Però Non è giusto!”
“Cosa?” domanda Massimo.
“Scusa,gli altri li hai abbreviati con quelli che sicuramente è il finale dei loro nomi,poniamo Lino che è il finale di Rosalino,o Tino che è il finale di Valentino,a me come mai mi abbrevi con Wickre che è l’inizio del mio nome?”
“Per una legge di uguaglianza con gli altri mi avresti dovuto chiamare Vashna che il finale del nome e non Wickre”.
Massimo guarda allibito e con gli occhi sbarrati il simpatico bambino,volge uno sguardo ai suoi parenti in fondo alla pista,e dopo un interminabile manciata di secondi di silenzio sbotta:
“Senti ragazzino,ma chi ti credi essere?
Io ti faccio giocare con il massimo della tecnologia moderna,una fantastica pista Polistil a 4 corsie,auto professionali NSR con motori che superano i 20.000 giri al minuto,pulsanti con freno elettronico ecc. ecc. e tu ti lamenti?
Ti ricordo che se andavi ad un evento simile nel paese dei tuoi genitori il massimo che potevi fare era una gara di barchette di carta sulle acque del fiume Gange”.
Il simpatico ragazzino che appartiene geneticamente ad una cultura che ci è sicuramente superiore per pazienza,ponderazione e profonda conoscenza dell’ego,non si scompone minimamente ed in maniera più che serena replica:
“Va bene,chiamami come vuoi,ma voglio solo puntualizzare una cosa e cioè che noi indostani non “crediamo di essere” ma “sappiamo di essere”,punto stop e ti saluto.”
Massimo per 7 od 8 secondi resta con lo sguardo nel vuoto senza proferire parola,ma poi piano piano si riprende e bisbiglia nel microfono:
“Avanti altri quattro concorrenti!”
E rivolgendosi a me sottovoce e tappando il microfono:
“ E che Vishnu,Brahma e Shiva ci aiutino.......”
Le garette si susseguono e perfino il sottoscritto è coinvolto in una batteria dove faccio una delle cose che ideologicamente aborro dalla nascita e cioè correre con il magnete.
Ma l’importante era passare qualche ora con il nostro caro amm. ed il suo clan,ed il tutto condito da questo pittoresco pubblico e l’ insieme di fantasmagorici concorrenti dà per risultato di aver passato un piacevolissimo momento di fanta-slot.
Si decide con mia moglie di riprendere la strada di casa.e Udo fa:
“Ma non aspetti le Veline? Fra poco saranno qui e ci sarà un bello spettacolino”.
“Ma veramente non ho questa necessità” rispondo io ridendo “ la mia velina preferita l’ho sposata” faccio indicando mia moglie “ e per lo spettacolino non c’è problema ,sono IO il vero spettacolino,vero cara?”.
Tutti sogghignano per la battutina ma mia moglie scuote il capo e avverte:
“Senti,aspettami qui un attimo che vado al reparto articoli sportivi dell’ipermercato a comprare una mazza da baseball,così poi vediamo che c’è tanto da ridere”.
Decidiamo di soprassedere a questa ultima parte del programma e dopo aver salutato i componenti del “Tuttoslot track-team” ci dirigiamo nel parcheggio che intanto si è un pochino riempito,infatti ci sono ben 21 auto su 22350 posti disponibili.
“Arrivederci cattedrale nel deserto delle misteriose robinie”penso attraversando il deserto viale di accesso del centro commerciale dall’emblematico nome.
Saliamo sull’auto per tornare a casa ,accendo il navigatore e partendo piano piano imposto il tasto “Vai a casa”,premo “fatto” e con grande stupore sul dispay compare a caratteri cubitali la scritta “MENO MALE!”.
Inchiodo l’auto e guardo mia moglie ad occhi sbarrati,lei senza dimostrare la minima emozione fa:” A proposito,vedi quell’albero alla tua sinistra? E’ una robinia,anzi per precisione una robinia pseudoacacia,pianta della famiglia delle fabaceae originaria dell’America del Nord”.
“E tu come fai a saperlo?” replico stupito. “Semplice,l’ho visto su google stamattina mentre tu litigavi con quell’inutile ed astruso navigatore”.
Guardo in cagnesco il navigatore che ha ancora scritto sul dispay “meno male” ed ormai convinto che qualcuno o qualcosa al suo interno mi stia ascoltando gli grido:
“Bene aggeggio infernale,adesso quando torniamo a casa per rappresaglia ti immergo per 15 giorni nel liquido di trattamento per le gomme,così vediamo chi la spunta fra noi due!”
Sento il dito di mia moglie che mi batte sulla spalla,mi giro verso di lei,lei mi guarda fisso negli occhi e con la massima calma dice:
“Senti caro,è meglio che lasci guidare me al ritorno tu....come dire.....sei andato!”
Marco B.
Finito di stampare nel novembre 2009-edizioni Jurassic slot.

 

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